Tennis Tavolo, il Tribunale Federale non accoglie il ricorso del Circolo Prato 2010 che retrocede in A2

La sentenza ha deciso di derubricare l'ipotesi di illecito sportivo del Norbello soltanto a disciplinare. Si valutano eventuali ricorsi

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Dopo la vittoria nel match casalingo contro il Servigliano nell’ultimo turno del campionato di serie A1 per il Circolo Prato 2010 si attendeva il ricorso in riferimento alla posizione dei tesserati del Norbello, il russo Sergei Mokropolov e l’ucraino Yaroslav Zhmudenko, che avevano giocato come comunitari, infrangendo di fatto il regolamento. La decisione del Tribunale Federale di derubricare l’illecito sportivo ha lasciato tutti perplessi e sancisce la retrocessione del Circolo Prato 2010 in A2

La sentenza ha deciso di derubricare l’ipotesi di illecito sportivo a soltanto disciplinare. Il procuratore aveva chiesto la sconfitta a tavolino delle gare dove erano stati impiegati i giocatori non in posizione regolare, compresa la gara del 14 dicembre scorso con il Circolo Prato 2010 e vinta dai sardi per 4-0, insieme alla squalifica per tre mesi del presidente del Norbello e una multa di 500 euro alla società sarda. Secondo il Collegio Giudicante l’impiego dei giocatori non avrebbe provocato, come si legge nella sentenza ” pregiudizi di natura sportiva per le altre Società ne vantaggio per la società incolpata” e inoltre “la condotta del sodalizio e del Presidente, manifestatasi nel mancato schieramento degli atleti dopo aver appreso la contestazione dell’illecito e nello spirito collaborativo nella fase innanzi alla Procura Federale, inducono questo Tribunale a mitigare le sanzioni”. Il Norbello è stato punito con una sanzione amministrativa (500 euro di multa) ed una semplice ammonizione per il presidente e i due giocatori. Senza i due punti della gara con il Norbello il Circolo Prato 2010 chiude il campionato di A1 al penultimo posto e di fatto retrocede in serie A2

Da parte della società pratese è stato preso qualche giorno di tempo per decidere eventuali ricorsi ma lascia più di un dubbio il dispositivo della sentenza che ritiene che l’impiego dei giocatori (contrario al regolamento) non abbia influito sui risultati sportivi e anche il fatto che la società sarda non abbia più schierato detti giocatori dopo il ricorso è una chiara ammissione di colpevolezza.